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3 Installation view Studio la Linea Verticale Alberto Colliva senza titolo 120x100 cm cad 1998 scaled

Alberto Colliva. L’inganno dell’immagine

Testo critico di Pasquale Fameli

INAUGURAZIONE 30 SETTEMBRE H 18

Dal 30 settembre tre gallerie d’arte contemporanea di Bolognasi uniscono nell’omaggiare un grande artista bolognese, Alberto Colliva(Castel d’Argile, 1943 – Bologna, 2023). Una mostra personale diffusa su tre sedi che ripercorre la carriera dell’artista, dagli esordi degli anni Sessanta alle opere più recenti degli anni 2000, arricchita dal testo critico di Pasquale Fameli. Una ripartizione naturale: negli anni Settanta il giovane artista espone alla Galleria Forni, si legherà in seguito ad una forte amicizia con Bottai di Galleria Spaziae, infine, inizia la sua collaborazione con Studio la Linea Verticale, prima con le opere recenti e in seguito con la rievocazione storica del Battibecco, esordio dell’artista sulla scena bolognese.

Studio la Linea Verticalepresenta per l’occasione una serie di dipinti inediti, ultima produzione dell’artista, realizzati dal 1998 al 2009, probabilmente la punta più alta del guizzo intellettivo di Alberto Colliva, nonché culmine del suo percorso di pittore. Come qualche volta fanno i geni che arrivati all’apice decidono di fermarsi, questa serie, per ragioni che non ci sono date sapere, chiude il lavoro di una vita.

Nelle opere recenti, infatti, lo spazio pittorico è più ragionato e imprevedibile che mai, addirittura enigmatico. La massima estensione ed espressione viene lasciata al bianco, dipinto sulla tela con precisione magistrale, puro e senza alcuna allusione prospettica. Alberto Colliva, con le sue tele antropometriche, sfida il fruitore a lanciarsi in quel bianco assoluto eletto dalla tradizione dell’arte contemporanea a massima rappresentazione del Vuoto. Tanto, dove passa la testa, anche il resto passa…

Il percorso della mostra prevede ulteriori due tappe: alla Galleria Fornidi via Farini 26/F, fino al 7 ottobre è possibile conoscere la produzione di Alberto Colliva relativa agli anni ’70, in cui la progressiva solidificazione dei volumi porta ad un iperrealismo ambiguo ed enigmatico, dal quale scaturiscono perturbanti visioni ravvicinate di stipiti, cantieri interrotti, mura diroccate o macerie postatomiche suturate nelle aperture e negli interstizi; alla Galleria Spazia, via dell’Inferno 5, un focus sugli anni ’80, dove la serie di tessuti e panneggi, di ascendenza michelangiolesca, rimpiazzano le macerie delle tele precedenti per enunciare una rinnovata poetica del frammento.

Data

30 Set 2023 - 04 Nov 2023
Expired!

Ora

Dal Martedì al Sabato 15.30-19
18:00 - 19:00
Categoria