
Nel Segno: opere su carta dal XVII al XXI secolo
I momenti del tempo umano rimangono impressi nella memoria dell’arte, e l’arte sulla carta diventa il veicolo di questa memoria, trasmettendola di generazione in generazione. Dalle pitture rupestri del Paleolitico all’arte digitale contemporanea, l’umanità non ha mai smesso di registrare la propria esistenza, proprio come descritto da Platone nella Repubblica con il concetto del “muro delle immagini”: la nostra storia viene continuamente scritta, dipinta e reinterpretata. Il filosofo francese Paul Ricoeur, nel suo La memoria, la storia, l’oblio, sostiene che la memoria non è solo una riproduzione del passato, ma una costruzione culturale. L’arte rappresenta perfettamente questa costruzione: non solo documenta la storia, ma diventa anche una finestra privilegiata per comprenderla.
La mostra “Nel Segno: opere su carta dal XVII al XXI secolo” ci riporta allo stato più autentico dell’arte, ossia l’espressione artistica attraverso il tradizionale supporto cartaceo. Come sottolineava il filosofo tedesco Walter Benjamin ne L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, l’unicità dell’arte (Aura) è spesso determinata dal mezzo che la ospita. La carta (supporto fondamentale per il disegno), la calligrafia e la stampa, hanno avuto un ruolo insostituibile nella storia della civiltà umana. L’invenzione della carta (una delle quattro grandi invenzioni dell’antichità), non è stata solo un mezzo di trasmissione del sapere, ma anche uno strumento per conservare la memoria culturale, permettendo alle tracce del passato di attraversare i secoli.
La mostra “Nel Segno” porta l’attenzione del pubblico su 34 artisti provenienti da diversi Paesi e contesti creativi, tra cui Agostino Carracci, Alessandro Allori e Pablo Picasso, fra le grandi presenze storiche. Dalle raffinate bozze del XVII secolo alle esplorazioni astratte del XXI, le opere esposte spaziano dal figurativo all’astratto, dal realismo all’espressionismo, dal ritratto umano ai paesaggi urbani. Questi lavori sono come epopee silenziose, testimoni dell’evoluzione del pensiero artistico umano. Ripercorrendo la storia dell’arte occidentale, artisti rinascimentali come Leonardo da Vinci e Michelangelo hanno lasciato innumerevoli schizzi su carta, tracciando le basi della loro creatività, mentre nel XIX secolo gli impressionisti come Edgar Degas hanno usato la carta per catturare la bellezza dei momenti quotidiani.
Come affermava Friedrich Nietzsche in Utilità e danno della storia per la vita, la storia non deve essere semplicemente conservata, ma costantemente reinterpretata per stimolare la creatività. Le opere di questa mostra non sono solo segni del passato, ma anche risposte degli artisti contemporanei alla tradizione. Le linee, i colori e le texture lasciate su carta dai 34 artisti esposti sono come impronte della civiltà in continuo sviluppo, simboli di progresso e innovazione.
Tuttavia, nell’Era dell’intelligenza artificiale, i supporti cartacei stanno lentamente scomparendo dalla nostra quotidianità, sostituiti dagli schermi digitali. Anche i metodi di produzione artistica stanno cambiando. Benjamin aveva già previsto che la riproducibilità tecnica avrebbe trasformato la natura dell’arte, e oggi l’arte digitale potrebbe rendere l’opera su carta una “traccia scomparsa”. È proprio in questo contesto che dovremmo apprezzare ancora di più l’arte su carta, non solo come espressione creativa, ma anche come testimonianza materiale del nostro tempo.
“Nel Segno” non è solo il segno lasciato su un foglio, ma è il nostro modo di guardare al passato attraverso l’arte, comprendere il presente e immaginare il futuro.
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