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Shetani, spirits, and other stories: George Lilanga, the return of a forgotten genius

La Black Liquid Art Gallery, a vent’anni dalla sua scomparsa,  rende omaggio a George Lilanga,  uno degli artisti africani più iconici, con una mostra che inaugura il 15 febbraio 2025 e  ne celebra il ritorno.

Nel 2011, Achille Bonito Oliva, nella mostra Transafricana, rifletteva sull’arte contemporanea africana, denunciando il modo in cui l’Occidente l’aveva spesso trattata in modo strumentale: “L’Africa ha vissuto un esproprio da parte dellOccidente, che, in nome e per conto di una presunta superiorità culturale, si è appropriato di linguaggi e simboli per rinsanguare unarte occidentale ormai esangue”. Inoltre, evidenziava come negli ultimi anni si fosse finalmente arrivati a uno sguardo più consapevole e oggettivo: “Possiamo finalmente guardare allarte africana contemporanea con serenità, riconoscendo la coscienza di questi artisti, un tempo considerati ingenui, ma oggi protagonisti di un linguaggio universale”.

In un contesto attuale in cui l’arte contemporanea africana ha ormai conquistato un riconoscimento solido, sia critico che di mercato, la riscoperta di George Lilanga offre l’opportunità di celebrare un artista che ha saputo portare le sue immagini oltre i confini dell’Africa, creando dialoghi globali. Il suo lavoro non solo ha mantenuto un profondo legame con le radici culturali Makonde, ma ha anche contribuito a definirne una matrice identitaria unica e riconoscibile.

Nato nel 1934 nel villaggio di Kikwetu, nella regione meridionale della Tanzania, Lilanga apparteneva al popolo Makonde, celebre per la scultura lignea e per i racconti mitologici legati agli Shetani, spiriti che incarnano simbolismi complessi della cosmologia Makonde. Fin da giovane, Lilanga si è immerso nell’arte, apprendendo la scultura dell’ebano e sviluppando un linguaggio espressivo profondamente radicato nella tradizione.

Il trasferimento a Dar es Salaam nel 1974 ha segnato una svolta decisiva nella sua carriera. Alla Nyumba ya Sanaa (Casa dell’Arte), Lilanga ha trovato un ambiente creativo che lo ha incoraggiato a sperimentare oltre i confini della scultura tradizionale. Qui, i suoi Shetani sono evoluti: da figure tridimensionali, tipiche della scultura tradizionale, si sono trasformati in personaggi bidimensionali, animati da colori vibranti e linee dinamiche. Le tele e le masoniti di Lilanga sono diventate così uno spazio dove tradizione e modernità si intrecciano, dando vita a un linguaggio visivo unico, accessibile a un pubblico globale.

Le opere di Lilanga celebrano la commistione culturale, trasformando gli Shetani in protagonisti di narrazioni contemporanee. Nelle sue opere popolate da spiritii multicolori, si percepisce la capacità dell’artista di reinterpretare il mito Makonde con ironia e vivacità. Le figure danzanti, con i loro corpi sinuosi ed esagerati, non solo catturano la vitalità della quotidianità africana, ma introducono una satira sottile della condizione umana.

Lilanga ha partecipato a numerose mostre internazionali negli anni ’80 e ’90, da Magiciens de la Terre al Centre Pompidou ad Africa Remix consolidando la sua reputazione come uno dei principali interpreti dell’arte africana contemporanea. Tuttavia, il successo internazionale ha portato con sé speculazioni economiche e fraintendimenti culturali che in qualche caso hanno compromesso la percezione autentica del suo lavoro. 

La mostra organizzata dalla Black Liquid Art non è solo una celebrazione dell’opera di Lilanga, ma anche un’occasione per riflettere sul significato della tradizione nel mondo contemporaneo. Le sue opere non sono solo testimonianze estetiche, ma anche documenti di un dialogo continuo tra culture, storie e immaginari. Attraverso i suoi Shetani, Lilanga ha creato un linguaggio visivo capace di trascendere i confini geografici, catturando l’essenza dell’esperienza umana con ironia, profondità e vivacità.

In un mondo dove i confini tra tradizione e modernità si fanno sempre più sfumati, Lilanga ci invita a celebrare l’ibridazione come valore, a vedere nell’arte non solo un riflesso del passato, ma un mezzo per comprendere il presente e immaginare il futuro.

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Data

15 Feb 2025 - 15 Mar 2025

Ora

dal martedì al sabato dalle 12 alle 19
17:30 - 19:00

Luogo

Black Liquid Art Gallery
Via Piemonte, 69, Roma, RM
Opening Hour
dal martedì al sabato dalle 12 alle 19 Dal 23 dicembre al 6 gennaio la galleria sarà chiusa per le festività natalizie.
Categoria

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