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Non mi assomiglia per ninete 04 Low res

Silvio Coiante: ricorda qualcuno assomiglia a nessuno

Nella personale organizzata presso Spazio Urano, con il titolo “ricorda qualcuno assomiglia a nessuno”, Silvio Coiante presenta una selezione di lavori in cui recupera la tecnica del papier collé. L’artista ha da sempre manifestato, anche in serie precedenti, un approccio alla pittura influenzato dalla sua formazione in arte grafica, sia pubblicitaria che editoriale; attraverso il dialogo tra arte classica e digitale, Coiante è solito procedere verso una sintesi che «lascia immaginare senza descrivere», come lui stesso riferisce.

Nei papiers collé, oltre al risultato finale, diventano determinanti i vari passaggi che contraddistinguono l’ideazione e la realizzazione dell’opera. Inizialmente Coiante si avvale di un personale “archivio di immagini” che ha raccolto nel tempo e in maniera casuale, attingendo da fotografie online, “prelievi” dal mondo della moda e della pubblicità e immagini scattate negli anni e in vari contesti. Da questo archivio, una sorta di realtà scorrente davanti i suoi occhi, seleziona due file, spesso un’immagine classica e una moderna, che fondendosi in forma digitale originano una terza e insolita iconografia.
Dopo questa prima ideazione visiva, Coiante ha bisogno di recuperare una tradizionale manualità e di ricorrere quindi al bozzetto, su carta o su tela, nel quale la matericità del colore sedimentato arricchisce l’immagine, prima solo digitale, di nuovi significati. È solo dopo questo ulteriore passaggio che l’artista arriva a sperimentare la tecnica del papier collé. La carta, prima dipinta, poi strappata e infine assemblata, crea un’opera stratificata in più livelli. L’impiego di immagini di “seconda mano”, spesso banali e riconoscibili, utilizzate per porre il proprio punto di vista visivo, rende la ricerca di Coiante affine all’estetica pop in generale e in particolare alla produzione italiana degli artisti della “Scuola di Piazza del Popolo”.
Nei vari papiers collé la cornice bianca diviene parte integrante dell’opera; l’immagine non “soffoca”, è immobilizzata sulla superficie e allo stesso tempo impaginata in un contesto-guida non isolante, anzi aperto, infinito. L’artista usa i segni bianchi e irregolari degli strappi, lasciati volutamente visibili, per aggiungere un senso di imperfezione all’immagine e per allontanare le forme ricavate da una mera rappresentazione della realtà. Come spiega lo stesso Coiante, «lo strappo diventa l’interferenza tra la precisione innata e la casualità del gesto». Il bordo, quindi, rappresenta quella paura dell’errore che viene esorcizzata lasciando alcuni frammenti dell’opera espandersi sul contorno bianco, quasi a manifestare una personale e dicotomica ricerca di equilibrio tra una maniacale precisione e una strabordante e libera urgenza espressiva.

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Data

04 - 18 Nov 2023
Expired!

Ora

18:30

Luogo

Spazio Urano
Via Sampiero di Bastelica, 12, Roma, RM

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